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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Alla scoperta di Leonardo da Vinci

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Mio figlio, 7 anni, ha scoperto quest'anno Leonardo da Vinci. Il merito di questa scoperta non è mio, ma del suo insegnante di religione che, un giorno, ha fatto vedere in classe un cartone animato intitolato Leonardo (Edizioni San Paolo).  Da  quel momento, è stato tutto un Leonardo qui, Leonardo là, sai che Leonardo ha fatto questo, ha inventato quest'altro. E pensare che all'inizio non riuscivo neppure a capire chi fosse 'sto benedetto Leonardo, fino a che il pargolo mi ha detto "Sai che viveva a Vinci? Dov'é Vinci?". Ahhh   Dopo un estenuante pressing  una certa insistenza, ho deciso di regalargli i dvd di questo cartone animato che gli aveva rapito il cuore; l'ho cercato su Amazon ed evidentemente l'unica acquirente interessata ero io, visto che 2 dvd li ho pagati la bellezza di 1,90€.    Ecco Leonardo!!! (con Gioconda, Lorenzo, il gatto Pardo e Tiglio)  Comunque i cartoni li ho visti: protagonista è Leonardo giovane con i suoi ami

La stellina che aveva paura del buio

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 Ho pensato di presentarvi un bellissimo libro per bambini (e non solo), raccontando una storia...   C'era una volta un bambino che adorava andare a letto presto. "Se vado a letto presto, anche prima che mi venga sonno," - pensava - "mamma e papà avranno più tempo per leggermi tante storie e mi faranno tante coccole". Tutte le sere il bambino chiedeva di inventare storie per lui o di leggergli uno dei suoi  libri illustrati. Tra una pagina e l'altra e una coccola e l'altra, il sonno non tardava certo ad arrivare, ma, con il sonno, arrivava anche la paura del buio. E il bambino cercava in tutti i modi di stare sveglio."Non voglio dormire, non voglio stare al buio da solo! Il buio è abitato dai  mostri". La mamma e il papà lo rassicuravano, ma tutte le sere la storia si ripeteva. Libri belli, coccole, e col sonno la paura del buio. "Qui bisogna trovare una soluzione", pensarono la mamma e il papà.  Così trovarono un libric

L'angolo di Don Camillo: il coraggio e la paura

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  Due sere fa, quando scrivevo il mio nuovo post dopo mesi, parlavo di negligenza e parlavo di social , luoghi in cui perdiamo un sacco di tempo, ma anche luoghi in cui prendiamo coscienza di certi fatti che arrivano a scuotere il mondo intero e il nostro mondo, quello che noi siamo. Giorni fa avevo pensato anche di disattivare l'account su facebook: mi sembrava che le notizie letteralmente mi assediassero, soprattutto quelle più gravi, angoscianti. Certo è che evitare di leggere, per stare tranquilla, non significa eliminare il problema. Non sapere non è la chiave per cambiare le cose, ma solo per ignorarle. Bisognerebbe però fare un passo in più, non fermarsi alla paura e camminare nella direzione del coraggio. Perché se è lecito avere paura per ciò che accade (dai fatti di attualità, alle previsioni degli esperti di turno circa il catastrofico futuro che attende il nostro Paese), è doveroso tirare fuori il coraggio che nasce dalla fiducia. Non la fiducia negli orosc

La negligenza

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 Arrivo spesso a quel momento in cui sento un'inquietudine, un voler fare che ancora non so cosa sia, un progettare ciò che ancora non ha forma di progetto. Vorrei fare, ma non so cosa. O meglio so, ma costa fatica. Vi capita? Le pause interminabili di questo blog, che certo fanno di me la scribacchina on line  più incostante del pianeta, sono una prova di questa inquietudine, che forse sarebbe il caso di chiamare negligenza. Perché va così: voglio scrivere, ma ho impegni familiari, poi devo correggere le verifiche, pulire la casa ( e notare che , per dire, stira sempre mio marito, non ho la sindrome da casalinga modello)... Poi arrivano le vacanze, e a quel punto non ci sono le verifiche, ma tutta una serie di motivazioni più o meno cretine e più o meno serie che mi fanno desistere dal mettermi davanti a questo pc, anche a tarda sera come adesso e scrivere. Sì, perché magari non avrò quasi nessuno che legge, ma dovrei sapere che scrivere serve prima di tutto a me. E la ball