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Visualizzazione dei post da 2017

L'angolo di Don Camillo: il sole di agosto e il bagno nel Po

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Quello di oggi non sarà un appuntamento dedicato alle pagine per me più intense del Mondo Piccolo, quanto un benvenuto al mese di agosto con le parole di Gureschi. Vi ricordate la scena del film in cui Don Camillo, accaldato, va a fare il bagno nel Po e qualcuno gli ruba i vestiti? Ecco come la scena viene introdotta nel libro. Fra l'una e le tre dei pomeriggi di agosto, il caldo, nei paesi affogati dentro la melica e la canapa, è una roba che si vede e si tocca. Quasi uno avesse davanti alla faccia, a una spanna dal naso, un gran velo ondeggiante di vetro bollente. Passi un ponte e guardi giù, dentro il canale, e il fondo è secco e tutto screpolato, e qua e là si vede un pesce morto. [...] Sulla provinciale naviga lentamente qualche biroccio a ruota alta pieno di sabbia, e il carrettiere dorme bocconi in cima al carico, con la pancia al fresco e la schiena rovente, o, seduto sulla stanga, pesca con una piccola roncola dentro una mezza anguria che tiene in grembo come una

Alla scoperta di Leonardo da Vinci

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Mio figlio, 7 anni, ha scoperto quest'anno Leonardo da Vinci. Il merito di questa scoperta non è mio, ma del suo insegnante di religione che, un giorno, ha fatto vedere in classe un cartone animato intitolato Leonardo (Edizioni San Paolo).  Da  quel momento, è stato tutto un Leonardo qui, Leonardo là, sai che Leonardo ha fatto questo, ha inventato quest'altro. E pensare che all'inizio non riuscivo neppure a capire chi fosse 'sto benedetto Leonardo, fino a che il pargolo mi ha detto "Sai che viveva a Vinci? Dov'é Vinci?". Ahhh   Dopo un estenuante pressing  una certa insistenza, ho deciso di regalargli i dvd di questo cartone animato che gli aveva rapito il cuore; l'ho cercato su Amazon ed evidentemente l'unica acquirente interessata ero io, visto che 2 dvd li ho pagati la bellezza di 1,90€.    Ecco Leonardo!!! (con Gioconda, Lorenzo, il gatto Pardo e Tiglio)  Comunque i cartoni li ho visti: protagonista è Leonardo giovane con i suoi ami

La stellina che aveva paura del buio

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 Ho pensato di presentarvi un bellissimo libro per bambini (e non solo), raccontando una storia...   C'era una volta un bambino che adorava andare a letto presto. "Se vado a letto presto, anche prima che mi venga sonno," - pensava - "mamma e papà avranno più tempo per leggermi tante storie e mi faranno tante coccole". Tutte le sere il bambino chiedeva di inventare storie per lui o di leggergli uno dei suoi  libri illustrati. Tra una pagina e l'altra e una coccola e l'altra, il sonno non tardava certo ad arrivare, ma, con il sonno, arrivava anche la paura del buio. E il bambino cercava in tutti i modi di stare sveglio."Non voglio dormire, non voglio stare al buio da solo! Il buio è abitato dai  mostri". La mamma e il papà lo rassicuravano, ma tutte le sere la storia si ripeteva. Libri belli, coccole, e col sonno la paura del buio. "Qui bisogna trovare una soluzione", pensarono la mamma e il papà.  Così trovarono un libric

L'angolo di Don Camillo: il coraggio e la paura

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  Due sere fa, quando scrivevo il mio nuovo post dopo mesi, parlavo di negligenza e parlavo di social , luoghi in cui perdiamo un sacco di tempo, ma anche luoghi in cui prendiamo coscienza di certi fatti che arrivano a scuotere il mondo intero e il nostro mondo, quello che noi siamo. Giorni fa avevo pensato anche di disattivare l'account su facebook: mi sembrava che le notizie letteralmente mi assediassero, soprattutto quelle più gravi, angoscianti. Certo è che evitare di leggere, per stare tranquilla, non significa eliminare il problema. Non sapere non è la chiave per cambiare le cose, ma solo per ignorarle. Bisognerebbe però fare un passo in più, non fermarsi alla paura e camminare nella direzione del coraggio. Perché se è lecito avere paura per ciò che accade (dai fatti di attualità, alle previsioni degli esperti di turno circa il catastrofico futuro che attende il nostro Paese), è doveroso tirare fuori il coraggio che nasce dalla fiducia. Non la fiducia negli orosc

La negligenza

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 Arrivo spesso a quel momento in cui sento un'inquietudine, un voler fare che ancora non so cosa sia, un progettare ciò che ancora non ha forma di progetto. Vorrei fare, ma non so cosa. O meglio so, ma costa fatica. Vi capita? Le pause interminabili di questo blog, che certo fanno di me la scribacchina on line  più incostante del pianeta, sono una prova di questa inquietudine, che forse sarebbe il caso di chiamare negligenza. Perché va così: voglio scrivere, ma ho impegni familiari, poi devo correggere le verifiche, pulire la casa ( e notare che , per dire, stira sempre mio marito, non ho la sindrome da casalinga modello)... Poi arrivano le vacanze, e a quel punto non ci sono le verifiche, ma tutta una serie di motivazioni più o meno cretine e più o meno serie che mi fanno desistere dal mettermi davanti a questo pc, anche a tarda sera come adesso e scrivere. Sì, perché magari non avrò quasi nessuno che legge, ma dovrei sapere che scrivere serve prima di tutto a me. E la ball

Primavera, come fosse un viaggio

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 Domani sarà primavera... Ogni anno mi stupisce sempre. Mi capita spesso di guidare e di ritrovarmi stupita, nel percorrere gli stessi viali casa-scuola, perché gli alberi improvvisamente sono di una bellezza lussureggiante, impreziositi di fiori bianchi e rosa. E fino al giorno prima non c'erano. Ma forse ero io che non ci avevo fatto caso. La primavera è la stagione in cui imparare a viaggiare. Veramente, metaforicamente. Percorrere una strada è anche godere delle bellezze di quella strada, ricordandosi che è necessario lo sguardo alto, curioso e non sempre concentrato verso i nostri piedi. Così vi lascio Itaca di Costantino Kavafis . Per augurarvi che domani la primavera inizi come un viaggio, che fa nuove le cose. ITACA Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e u

L'angolo di Don Camillo: La sottile tentazione della sfiducia

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Uno degli ultimi libri che ho terminato e che sta ancora lì sul comodino, casomai avessi bisogno di rileggere qualche frase, è un breve ma intenso volumetto di catechismo scritto da padre Maurizio Botta : " Sceglierà lui da grande. La fede nuoce gravemente alla salute ?". L'ho comprato sia perché ammiro molto l'autore per la sua  granitica coerenza  (avete visto la sua intervista alle Iene ?), sia perché avevo bisogno di un libro come quello per una  faccenda mia personale con Dio, sia perché trovare parole semplici per concetti così grandi mi è sempre molto utile anche per spiegare autori particolarmente complessi, come Dante, per esempio. Così, tra una pagina e l'altra, mi sono imbattuta nel concetto della tentazione insito nella sfiducia. Cioè: lamentarsi, temere per il futuro (sport nazionale, ormai), avere sempre paura, in realtà sono sottili tentazioni. La fede è affidarsi, è avere fiducia, appunto, in Colui che ci ama. Continuare a temere, vivere i giorn

Perché vivere di letteratura

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  L'idea dell'intervista a Mirko Volpi , mio compagno di classe di liceo, oggi ricercatore universitario e scrittore, mi è venuta dopo che un mio studente, con  fare sorpreso, mi ha domandato: "Ma veramente c'è qualcuno pagato per studiare Dante?". Bam, eccola la domanda. Perché non è affatto una domanda scema, o maleducata. Lo studente non voleva essere maleducato, anzi. Era sorpreso. E anche un po' schifato, diciamola tutta, all'idea che qualcuno venisse pagato per svolgere un lavoro sostanzialmente inutile. Il ragionamento più o meno è il seguente: "Studi, e ti fai il mazzo perché Dante chi lo capisce, quello scriveva milioni di anni fa in un italiano incomprensibile. Poi:  che ti frega delle tre fiere, o dell'amor che move il sole e l'altre balle varie, ti spacchi la testa, e non FAI niente. Mica cucini, aggiusti una macchina, pialli il legno o dai un calcio al pallone per il divertimento di milioni di spettatori che poi ti ricop

L'angolo di Don Camillo: la Gisella. Come affrontare la realtà

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 Scusate l'assenza di questi giorni, ma a volte il tempo scorre via  veloce, tra lavoro (chi insegna sa che queste sono le famigerate settimane dei recuperi! Mgliaia di verifiche da correggere!), famiglia e tante  cose da fare. Ma eccomi al venerdì, eccomi alla rubrica dedicata al mio amato Guareschi e al suo don Camillo. Dalla prossima settimana prenderò in considerazione altri libri del Mondo Piccolo ; oggi mi soffermerò ancora su Don Camillo, nella 30esima edizione Bur, pagina 230. Questo l'antefatto: la Gisella, fervente comunista del gruppo di Peppone, viene trovata legata e incappucciata con il sedere dipinto di rosso. Peppone interpreta questo gesto come una "sanguinosa offesa alla massa proletaria". Dichiara uno sciopero e vuole che tutto, al paese, si fermi. Compreso l'orologio della torre del campanile. Va quindi da Don Camillo e gli intima di far fermare l'orologio; anzi, dichiara che, se non lo fermerà il sacrestano, lo fermerà lui stesso

L'angolo di Don Camillo: bombardamenti, bombe e "cattocomunismo"

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Guareschi era profondamente cristiano e profondamente anticomunista. Politicamente, non si riconobbe mai nella DC; ma, in occasione delle elezioni del 1948, per evitare la vittoria del PCI, la sostenne attraverso le pagine del Candido , coniando, tra l'altro, il celebre slogan: "Nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede, Stalin no". Non riuscì mai, però , a digerire il discorso di De Gasperi al  teatro Brancaccio , pronunciato nel 1944, discorso in si elogiavano i meriti altissimi di Stalin e in cui Cristo veniva chiamato "un altro proletario". Per un anticomunista come Guareschi, questa presa di posizione era inaccettabile. (Si sa che la pubblicazione sul Candido delle lettere attribuite a De Gasperi, lettere in cui De Gasperi ordinava il bombardamento su Roma,  gli costò più di un anno di reclusione...) Ma torniamo al Don Camillo. Nell'episodio, guarda caso intitolato "La bomba" (quello in cui Peppone e compagnia gli fanno trovare

Calligrafia e Handlettering

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 Da sempre la calligrafia mi affascina: il mondo di inchiostro, pennini, carta pregiata ha sempre evocato in me scenari di altri tempi, di amanti che si scrivevano lunghe lettere sigillate con la ceralacca, di poeti intenti nella scrittura al lume di una candela, fino ai falsari che, in cambio di un gruzzolo di monete d'oro, applicavano la loro arte calligrafa al servizio dell'inganno. Volete mettere quanta avventura in righe vergate a mano, rispetto a un'email che si disintegra nel cyberspazio cliccando su un'icona a forma di bidone della spazzatura? Nessuno qui mette in dubbio l'utilità delle email; qui, però, si parla di fascino. E tra una lettera e un'email "non c'è storia", direbbero i miei studenti. Questo breve preambolo per dirvi che uno dei miei sogni - che ancora non so quando concretizzerò, ma ce la farò - è seguire un corso proposto dall' ACI (Associazione calligrafica italiana) ; quando, durante gli anni dell'università,

Afrodisiaci e letteratura

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  Da Isabel Allende, Afrodita Verso la fine ( della stesura del libro ), quando credevamo di aver concluso il lavoro ed eravamo impegnati nelle ultime revisioni, capimmo che la vasta gamma degli afrodisiaci, dai molluschi con erbe e spezie, alle camicie di pizzo, alle luci rosate e ai sali aromatici per il bagno, ce n'era uno, il più potente di tutti, che non era stato contemplato: il racconto (...). Più avanti, continua così...  ... Sento il dovere di confessare, a cuore aperto e prima che il lettore continui a perdere il suo tempo su queste pagne, che l'unico afrodisiaco davvero infallibile è l'amore.  Buon San Valentino!  

L'angolo di Don Camillo: Sul progresso e l'ignoranza

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  " (Gli uomini)... cercano affannosamente la giustizia in terra perché non hanno più fede nella giustizia divina e ricercano affannosamente i beni della terra perché non hanno fede nella ricompensa divina. E perciò credono soltanto a quello che si tocca e si vede, e le macchine volanti sono per essi degli angeli infernali di questo inferno terrestre che essi tentano invano di far diventare un Paradiso. E' troppa cultura porta all'ignoranza, perché, se la cultura non è sorretta dalla fede, a un certo punto l'uomo vede soltanto la matematica delle cose. E l'armonia di questa matematica diventa il suo Dio, e dimentica che è DIo che ha creato questa matematica e questa armonia. (...) Il progresso fa diventare sempre più piccolo il mondo per gli uomini: un giorno, quando le macchine correranno cento miglia al minuto, il mondo sembrerà agli uomini microscopico, e allora, l'uomo si ritroverà come un passero sul pomolo di un altissimo pennone e si affaccerà all

La "mia" torta tenerina

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 La settimana scorsa vi ho lasciato una torta da fare in cinque minuti cinque , questa settimana una cioccolatosissima, che credo sia la tenerina. E' appuntata tra le pagine del mio quaderno di ricette, non ha titolo, ma, per come si presenta, direi che a occhio e croce potrebbe essere la ricetta della tipica torta ferrarese . Se poi non è quella, spacciamola come "torta bassa buonissima al cioccolato". Dunque, dunque. Cominciamo dagli ingredienti: 200 gr. di cioccolato fondente; 3 uova; 160 gr. di zucchero (io ne metto anche un po' meno, diciamo 130 gr); 100 gr. di burro; 3 cucchiai di latte. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria; nel frattempo sbattere i tuorli con lo zucchero finché non raddoppiano di volume (se avete la planetaria è meglio, ma va bene qualunque sbattitore elettrico). Mescolato al composto di tuorli e zucchero il cioccolato intiepidito (non caldo, altrimenti cuoce le uova), poi incorporate la farina, il latte tiepido e i bianchi m

La depressione del lunedì e i suoi antidoti

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Piove, smette, ripiove, rismette... Sono giorni che va avanti così. E va bene che c'è secco, che l'acqua spazza via il pm10 che ormai è visibile ad occhio nudo, ma dopo un po' di giorni di pioggia e grigio, grigio e pioggia, il sole sembra un miraggio. Metteteci poi che è lunedì e che il lunedì è il giorno che segue la depressione della domenica sera, quel senso di tristezza che mi pervade da anni al pensiero che il giorno dopo si andrà a scuola. La cosa comica è che ho scelto di fare l'insegnante, quindi questa depressione domenicale, in puro stile Sabato del Villaggio, me la porterò avanti fino alla pensione (a meno che io non abbia lunedì come giorno libero, e questa è senz'altro una possibilità da considerare). Inoltre, alzarsi alle 6.35 di lunedì è da annoverare, a mio avviso, tra i crimini contro l'umanità. Comunque, il lunedì si lavora, quindi, o ci si dispera per tutta la giornata (e non mi pare il caso, lavorare è sempre una grande fortuna), o bisog

L'angolo di Don Camillo. Il rispetto (e la bandiera della signora Cristina)

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  La signora Cristina , il "monumento nazionale" per dirla alla Guareschi, un giorno morì. Era il 1946. Lei, monarchica, diede, prima di spirare, disposizioni per il suo funerale: voleva la bandiera del re. Non quella della repubblica, ma quella del re perché "i re non si mandano via". E poco importa se c'era stato il referendum, la signora Cristina voleva che la sua bara fosse avvolta nella bandiera con lo stemma. "... Sulla cassa voglio la bandiera (...) La mia bandiera, con lo stemma (...) Dio ti benedica anche se sei bolscevico, ragazzo mio ", disse, rivolgendosi a Peppone. E poi chiuse gli occhi e non li riaperse più . Immaginiamo quale turbamento una simile richiesta potesse provocare in un sindaco comunista, che certo non poteva rispettare a cuor leggero una simile volontà. Chi ama Don Camillo sa benissimo quale fu la decisione di Peppone: Peppone accontentò la sua maestra.  Ma, a mio avviso, la grandezza di questo episodio non sta nel

La torta al cioccolato in 5 minuti...

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 ... Prendete un preparato in busta, aprite la busta, versate il contenuto nella teglia, infornate et voilà. No, dai, scherzo. Scherzo perché il cioccolato è una cosa seria, da trattare con rispetto. Mio figlio lo assapora con una sorta di devozione, per dire. E la torta al cioccolato di cui vi parlo sembra, qui a casa mia, avere poteri taumaturgici. Risolve ogni problema, asciuga ogni piccola lacrima, consola e conforta lo spirito di grandi e piccoli. E' la torta che prepariamo più spesso, così buona, così facile che richiede per forza di essere condivisa. E poi... una tazza di tè, una fetta di torta, un bel libro, che volete di più? Se di comfort vogliamo parlare, che si parli sì del comfort food, ma anche dei comfort books ... Vi ricordate? Da allora i comfort books sono molti di più, la lista si è felicemente allungata. Ma di questo parleremo un'altra volta. Allora, pronti per una torta che si fa in cinque minuti cinque? Fate così. Prendete una pentola e mettet

La poesia non serve a niente?

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 Da lontano Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio e non c'è posto per le parole e a poco a poco ci si raddensa una dolcezza intorno come una perla intorno al singolo grano di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo un nome amato per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. ( Pierluigi Cappello , Da lontano , in Mandate a dire all'imperatore , Crocetti, Milano 2010, p. 47.) I miei studenti, soprattutto quelli che si mettono le mani nei capelli tutte le volte che c'è da fare una parafrasi, mi chiedono spesso: "Ma prof., a cosa serve la poesia? Cioè, veramente c'è qualcuno che viene pagato per scrivere poesie?". La risposta alla seconda domanda è molto facile: "no". O meglio: di solito i poeti non vivono di poesia. Se percepiscono un compenso, diciamo che questo compenso, nella maggior parte dei

L'angolo di Don Camillo - Il Crocifisso nelle scuole

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   Quella sul Crocifisso nelle scuole è una battaglia che dura da tempo, forse da molto più di quanto tanti di noi credano. I detrattori del Crocifisso sostengono che in un Paese laico non abbia alcun senso mettere un simbolo religioso nelle scuole. Non solo contraddice la laicità dello Stato, ma addirittura risulta offensivo per tutti coloro che sono atei o professano religioni diverse dal cristianesimo. Chi invece è a favore del Crocifisso risponde ai detrattori parlando di simbolo non solo religioso, ma anche culturale: l'Italia affonda le proprie radici culturali nella cultura cristiana (basti pensare, per esempio, alle vacanze per il S. Natale, per la Pasqua, l'Immacolata Concezione, o al riposo domenicale) e negarlo non avrebbe alcun senso. Anzi, sarebbe una pericolosa perdita di identità. Quale che sia la vostra posizione, è utile ricordare che l'esposizione del Crocifisso negli edifici pubblici è stata normata dal regio decreto n. 965 del 1924, (ma già la L

Cartoline del silenzio

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Ragionando ancora sul silenzio ...Tre "cartoline", tre autori tra loro distanti, tre modi diversi di percepire il silenzio non solo per la fruizione dell'arte, ma anche per la creazione della stessa.

Elogio del silenzio

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Avete mai notato che, sempre più spesso, tendiamo ad urlare? Urliamo più o meno tutti, nella quotidianità e non solo in momenti eccezionali. I toni sono sempre alti, si urla al cellulare, e sempre più spesso capita di ascoltare intere telefonate altrui, come se le conversazioni dovessero diventare di dominio pubblico, salvo poi invocare la legge sulla privacy. C'è gente che urla addirittura sui social perché vuole farsi ascoltare e non sa che un orecchio attento - seppur virtuale -  si conquista con la gentilezza e la pacatezza. Ci sono giorni in cui ho un grande bisogno di silenzio. Che non è evasione, ma una necessità: alzare sempre i toni copre tante verità; per essere autentici, è necessario ritrovare il silenzio. Per questo amo il lago e chi mi legge dall'inizio, da prima della grande pausa, lo sa. Vivo a circa un'ora di strada dal lago di Iseo, che spesso diventa la meta di gite non programmate, di quei "Dove andiamo?" dopo pranzo, quando la pigri

L'angolo di Don Camillo - La paura continua

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  Poiché il mio primo post su don Camillo ha scatenato la furia di alcuni lettori, che davvero non so come ringraziare per l'attenzione che mi danno, ho deciso di creare una piccola rubrica per questo blog: "L'angolo di Don Camillo". Ogni settimana proporrò un passo tratto dal Mondo Piccolo , un passo che possa essere un commento non solo al passato, ma anche alla situazione presente. Questo, che segue, per ricordare che la libertà di espressione - non di calunnia, non di offesa, non di vilipendio religioso, ma di espressione - non è solo una bella parola, ma un inalienabile diritto. Buona lettura! " È la paura" rispose il Cristo. "Essi hanno paura di te". "Di me?" "Di te, don Camillo. E ti odiano. Vivevano caldi e tranquilli dentro il bozzolo della loro viltà. Sapevano la verità, ma nessuno poteva obbligarli a sapere, perché nessuno aveva detto pubblicamente questa verità. Tu hai agito e parlato in modo tale che essi

Come spendere i 500 euro della carta Docente

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  Noi docenti, si sa, siamo ricchi: il nostro stipendio è tra i più alti d'Europa e da ben due anni riceviamo 500 euro da spendere in formazione, libri, hardware e software. Siamo i nababbi dell'istruzione. L'anno scorso, il MIUR erogava su ciascun conto corrente la somma, la quale poi andava giustamente rendicontata con una apposita scheda a cui allegare ricevute e fatture per poter aver accesso al bonus dell'anno successivo. Il MIUR avrebbe controllato tutto in modo minuzioso: avevi speso nell'anno 2015/2016 497 euro? Per il 2016/2017 ti toccano 497 euro. Vuol dire che quei tre eurini, se non ti sono serviti l'anno prima, non ti serviranno neanche adesso. Quest'anno, invece, il bonifico non è arrivato. Si sono inventati, quelli del MIUR, uno strumento altamente tecnologico, easy, cool, choosy (ah, no), vabbe' tutti quegli anglicisimi là che ti danno l'idea di gioia ed estate e un po' di rimbambimento, si sono inventati, dicevo, "la

Essere libraio: l'intervista a Enrico Giuliani di Libreria Nuova Avventura (Marina di Carrara)

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 Chi è amante dei libri, ovviamente è amante delle librerie. L'odore di una libreria, con tutti quei libri nuovi, invitanti come fossero dei dolci che chiamano dagli scaffali, è un profumo irresistibile. Non a caso, chi ama i libri, ma li ama veramente, li annusa sempre prima di leggerli. Esistono tanti tipi di librerie, da quelle piccole e indipendenti a quelle della grandi catene che tutti conosciamo. Ci sono librerie con grandi spazi e altre piccolissime eppure sempre accoglienti. Ma non esistono librerie senza librai. I librai... Mi piace pensare al libraio nell'ora precedente l'apertura del negozio, mentre si aggira silenzioso per gli scaffali e controlla che i suoi amati libri siano pronti ad accogliere i clienti. Magari non va proprio così, ma io preferisco tenermi questa immagine di cura e amore nei confronti del libro. Di certo, comunque, non ho mai conosciuto un libraio che non amasse il suo lavoro e che non fosse competente.  Per conoscere meglio un libraio,